Linee Guida ENEA per la diagnosi energetica nelle PMI

4 Luglio 2024by GM
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L’efficienza Energetica e le iniziative Comunitarie

Il potenziale per l’efficienza energetica nelle piccole e medie imprese (PMI) è ancora molto esteso. Questo è testimoniato anche dalla Direttiva Europea 2012-27-UE sull’Efficienza Energetica, volta a incoraggiare le PMI a sottoporsi ad audit energetici. La stessa direttiva favorisce l’attuazione delle raccomandazioni risultanti da tali audit.
Nonostante l’entità rilevante di tale potenziale, la sua completa attuazione è ancora frenata da numerose barriere. Tra queste la mancanza di know-how e dell’incentivo per la realizzazione delle azioni di miglioramento energetico individuate dalle DE nelle PMI. Le stesse barriere, inoltre, spesso impediscono alle PMI un facile accesso al mercato dei servizi energetici.
L’efficacia delle raccomandazioni che scaturiscono da una diagnosi energetica, poi, è influenzata in modo sostanziale dal comportamento dei singoli utenti finali; più in generale, dal miglioramento della cultura energetica nelle imprese.

La Diagnosi Energetica

Per le imprese la diagnosi energetica costituisce il primo passo nello sviluppo di un piano di energy management aziendale. Il suo scopo è quello di comprendere come viene utilizzata l’energia all’interno dell’azienda e di identificare eventuali inefficienze o potenziali di miglioramento. Solo così è possibile ridurre i costi e aumentare la propria efficienza. La diagnosi energetica costituisce il principale strumento di analisi energetica a disposizione dell’impresa. Solo attraverso l’audit si può capire come si consuma energia e dove bisogna intervenire per migliorarne l’utilizzo. Le diagnosi costituiscono un’opportunità per le imprese per individuare le aree di miglioramento negli usi energetici e intervenire per ridurre i consumi. In questo modo si accresce la propria competitività. Lo scopo di un audit energetico è quello di definire dettagliatamente i consumi energetici dell’impresa.

Con una diagnosi energetica e con la conseguente applicazione degli interventi di efficientamento in essa individuate è possibile ottenere i seguenti risultati:

  • Ridurre i propri consumi energetici attraverso un aumento dell’efficienza energetica dell’impresa;
  • Diminuire l’incidenza della spesa energetica sul proprio fatturato;
  • Ridurre le emissioni di CO2 e gas serra.

Monitoraggio

Al fine di monitorare in maniera corretta queste influenze è cruciale avere a disposizione dati affidabili e precisi sui consumi energetici.
La diagnosi energetica, o audit energetico, è definita dalla stessa Direttiva come “una procedura sistematica”. Questa è finalizzata a ottenere un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico. E’ riferita ad uno o più edifici di una attività o impianto industriale o commerciale o di servizi pubblici o privati. Inoltre serve a “individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e a riferire in merito ai risultati”.

Analisi dei dati

Vengono comparate sistematicamente le prestazioni con quelle tipiche del settore merceologico di riferimento; lo scopo è quello di valutare l’efficienza energetica dell’impresa ed identificare le opportunità di miglioramento.

Linee guida ENEA

Effettuare una diagnosi energetica è comunque un processo articolato. Richiede l’utilizzo dell’opportuna strumentazione e di un’appropriata e riconosciuta esperienza relativa al settore nel quale si va ad operare. Infine sono richieste anche competenze tecniche e capacità di rapportarsi con i vari stakeholders del caso.
ENEA ha pubblicato specifiche Linee Guida per le PMI (piccole medie imprese). In questo documento vengono fornite indicazioni per la redazione della diagnosi energetica, del piano di monitoraggio e degli interventi di efficientamento energetico.
L’Obiettivo è quello di fornire uno strumento utile per l’azienda nel percorso di realizzazione di una Diagnosi Energetica.

E’ possibile scaricare il documento a questo indirizzo:

Linee Guida ENEA per le PMI